Il mio percorso di coaching ha avuto origine dal mio lavoro precedente. Per molti anni ho insegnato canto, stabilendo con i miei allievi un rapporto profondo e duraturo. Ho seguito la loro crescita personale e li ho accompagnati nelle loro scelte artistiche. Poi, ho sentito l’istinto di fare di più o, comunque, di fare in modo diverso, così mi sono avvicinata al coaching. Durante il mio primo periodo di formazione, mentre ero a contatto con i miei colleghi durante le sessioni pratiche, ho immediatamente compreso il potere della nostra voce sul cliente. Mi accorgo di riuscire a percepire distintamente le reazioni dei clienti di fronte a tonalità vocali diverse.

La voce è il nostro principale mezzo di espressione delle emozioni, un incantevole strumento dell’anima che danza tra i meandri del nostro cervello come una melodia senza fine. Ogni tono, ogni timbro, ogni intonazione è una nota nella partitura della nostra vita. Naturalmente, trasmettiamo emozioni e sfumature emotive attraverso variazioni nell’intonazione, nel timbro e nel ritmo.

Un bambino si fa ascoltare con il suo grido alla vita prima ancora di toccare la mamma. Esprimiamo i nostri pensieri attraverso la voce fornendo, a chi ci ascolta, un’idea di noi spesso diversa dall’immagine che abbiamo di noi stessi. La voce veicola i nostri pensieri e le nostre parole, anche quelle che ripetiamo senza consapevolezza e le parole che ascoltiamo influenzano le nostre opinioni, decisioni e comportamenti, nonché la nostra autostima e la percezione di noi stessi. Questo può avere un impatto positivo o negativo a seconda del contesto e del tipo di influenza.

Queste caratteristiche emotive della voce vengono elaborate in regioni del cervello associate alla percezione emotiva come l’amigdala e la corteccia prefrontale. Quando ascoltiamo una voce carica di emozione, queste regioni del cervello possono attivarsi per interpretare e rispondere alle sfumature emotive della comunicazione vocale. Ritengo che l’ascolto della voce di una persona familiare possa attivare anche le regioni del cervello associate alla memoria e al riconoscimento facciale, contribuendo a rafforzare il legame emotivo con quella persona.

Penso che chiunque lavori con la voce come strumento principale debba, non solo considerare questi aspetti, ma anche sviluppare una maggiore consapevolezza sull’utilizzo della propria voce imparando a usarla in modo adeguato in ogni situazione. Usare la voce come strumento principale è una caratteristica fondamentale in diverse professioni. Nel nostro lavoro l’uso efficace della voce non è solo importante ma può essere cruciale perché un uso chiaro, ben modulato e appropriato della voce migliora notevolmente la capacità di trasmettere il messaggio desiderato al cliente. Una voce ben utilizzata ha il potere di catturare l’attenzione di chi ci ascolta e di creare un legame emotivo coinvolgente attraverso l’intonazione, il ritmo, il volume e altri elementi vocali.

Fortunatamente, grazie alla mia formazione musicale, ho appreso presto l’importanza dell’uso corretto della voce. Per me è sempre stato un grande vantaggio, non solo nel campo della musica, ovviamente.

Per un coach, che accompagna e stimola gli altri, la voce diventa uno strumento prezioso. Sviluppare competenze nel gestire la voce in modo efficace può fare la differenza tra un coaching buono e uno straordinario, contribuendo così a raggiungere risultati significativi.

-Nuna Shoesmith