“Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene.”
Daniel Goleman – Psicologo e Scrittore
Si inizia a parlare diffusamente di intelligenza emotiva nel 1995, quando Daniel Goleman scrive il suo best seller “Intelligenza Emotiva”. In realtà, molto prima di lui si studiava il rapporto con le emozioni e se ne parlava in ambito scientifico, in particolare Salovey e Mayer scrissero nel 1990 un articolo scientifico: “Emotional Intelligence” che presentava il loro lavoro sull’intelligenza emotiva e per la prima volta ne dava una definizione.
D’altronde sembra incredibile che per secoli ci si possa essere dimenticati delle emozioni cercando invece di occultarle “mettendole al bando”. Ogni attività dell’essere umano su questo pianeta si svolge proprio ricercando/evitando specifiche emozioni. Non c’é arte, o una qualsiasi disciplina o attività, i cui praticanti e amatori possano dire che non sono le emozioni a guidarli.
A che serve andare al cinema a vedere un film? Ascoltare un brano musicale? Leggere, fare sport, relazionarsi con gli altri… anche quando ci sembra di essere guidati dalla ragione, in realtà quel che ci guida, quel che ci fa muovere o fermare, sono le emozioni. Stai cercando un lavoro o fai ogni giorno un lavoro che non ti piace? Pensi di farlo perché sei un essere razionale che capisce che é logico lavorare per guadagnare? In realtà sei spinto dalla paura (che é un’emozione) di perdere qualcosa, oppure dalla ricerca del piacere che il tuo stipendio ti permetterà di vivere grazie ad acquisti, viaggi, possibilità di relazionarti in un contesto sociale economico avendo potere di acquisto.
Le emozioni sono segnali che si manifestano a livello fisiologico, possiamo sentirle nel corpo come variazioni di stato propriocettivo o più generalmente cinestesico: sentiamo caldo sul viso, il cuore accelera, la pancia si muove, il sangue scorre e trasporta sostanze endocrine in circolo facendo cambiare lo stato dei muscoli, dei nervi, delle ossa.
Le emozioni hanno una funzione importante a livello personale e sociale, non considerarle significa crearsi un handicap che può essere paragonato all’assenza dell’udito o della vista. Le emozioni sono informazioni che ci dicono quando siamo a disagio o quando siamo attratti da una persona, ci dicono se una situazione é per noi congeniale, se stiamo percependo un pericolo o un’opportunità e ci preparano a combattere o fuggire.
In un mondo dove tutto é informazione, vivere senza avere accesso alle informazioni emozionali ci rende vulnerabili e incapaci di relazionarci efficacemente, con noi stessi e con gli altri.
L’intelligenza emotiva si ottiene creando un ponte tra il mondo razionale e il mondo delle emozioni, questo permette alla nostra ragione di considerare e gestire in modo integrale noi stessi e le nostre relazioni.
Non possiamo più permetterci di ignorare l’intelligenza emotiva, chi ha un’intelligenza emotiva sviluppata é più consapevole e ha un incredibile vantaggio competitivo in qualunque attività sia coinvolto.