Un bravo coach, normalmente, evita i luoghi comuni e stimola i propri clienti a ragionamenti che vadano oltre, ma a volte troviamo la parola coach accanto al nome di chi dei luoghi comuni si fa forte e li usa per i suoi scopi.
Un esempio può essere John Red, sedicente coach e consulente che ho “conosciuto” attraverso la testimonianza di un mio cliente. Il personaggio esiste veramente, ma John Red è un nome di fantasia, ogni somiglianza a nomi reali è puramente casuale.
Per quanto possa sembrare strano, John ha un discreto successo di pubblico e questo successo si fonda su basi che possono essere sintetizzate come segue.
A volte troviamo la parola coach accanto al nome di chi dei luoghi comuni si fa forte e li usa per i suoi scopi.
Le 7 regole del successo di John Red
1 – Esotico is better
Le persone tendono a porre attenzione a tutto quel che è esotico, proveniente da lontano. Questa attenzione diventa interesse e ammirazione se parliamo di un coach americano, o comunque proveniente da paesi sviluppati diversi dall’Italia. John si fa forte di essere straniero, racconta di esperienze importanti in paesi lontani.
2 – Chi ha successo vale
John racconta di essere stato coach di VIP di cui fa nomi e cognomi: politici, ricchi industriali, qualche star del cinema e dello sport. John sa guadagnarsi la fiducia delle persone che lo presentano ad altre persone raccontando le stesse storie di VIP e successo. Il successo di John si nutre delle storie che lui ha messo in circolazione e che sono riverberate dalla gente senza che nessuno controlli da dove arrivano.
3 – Se è riconoscibile è vero
John Red si presenta come una persona seria, veste con completi business classici ed eleganti, ha dei modi gentili, è sempre molto positivo e sicuro di se stesso. Ogni persona del suo pubblico si può riconoscere in quel che John dice: “Perché i giovani devono dare ascolto all’esperienza dei più anziani!” e il pubblico di attempati commercianti e imprenditori applaude. John arringa con una metafora: “C’è un momento per seminare e uno per raccogliere, ma bisogna anche curare la terra!” e ancora applausi.
4 – Dato che ha scritto dei libri, è importante
Quello che scrive John è uguale a quanto già scritto da migliaia di altri autori prima di lui, in alcuni casi letteralmente copiato… E allora i suoi libri sono pubblicati solo da case editrici compiacenti, a patto che lui stesso se ne compri diverse migliaia di copie. John fa proprie le parole di altri autori e usa la loro forza per i propri scopi.
5 – Se parla di scienza è scientifico
Si è parlato tanto di una recente scoperta scientifica? John la cita: “Le più recenti ricerche in neurobiologia ci aiutano a capire come siano i nostri neuroni specchio a renderci conformisti.” Poco importa se il linguaggio è impreciso e se non esiste collegamento dimostrato tra la scoperta e le conclusioni di John.
6 – Se è costoso vale
John Red costa molto, ma vale ogni Euro speso… almeno così si dice. Ma chi lo dice? A pensarci bene… John e i suoi collaboratori naturalmente! Infatti tutti i clienti portati come referenza sono irraggiungibili.
7 – È il migliore coach d’ Italia/del mondo
John, come altri diecimila, si autodefinisce il migliore coach del mondo. In un mondo intelligente questo basterebbe a distruggerne ogni residuo di credibilità, ma persone poco informate, giornalisti che non verificano quel che scrivono e la fragilità psicologica di molti, rendono credibile l’incredibile.
Il successo di John si nutre delle storie che lui ha messo in circolazione e che sono riverberate dalla gente senza che nessuno controlli da dove arrivano.
Cosa c’è dietro al gioco di John
Il mio cliente aveva ingaggiato John per essere aiutato nella gestione di alcune situazioni critiche con i dipendenti della sua azienda e purtroppo John si era rivelato un incompetente. Il suo intervento aveva creato seri problemi poi risolti a fatica con altri consulenti. Da notare che in questo caso il cliente può dirsi fortunato perché ha potuto accorgersi rapidamente dell’errore fatto.
Mi sono anche preso del tempo per verificare, contattando alcune delle referenze vantate da John. Ovviamente non hanno idea di chi sia! Da notare che digitando il suo nome (quello vero) sul motore di ricerca di Google, otteniamo solo risultati in italiano, questo fa pensare che all’estero non lo conosca proprio nessuno.
Un coach così è fortunatamente raro, la maggioranza dei coach sono professionisti genuinamente interessati a servire i propri clienti. Tuttavia, in modo e misura diversi i “John Red” in circolazione sono parecchi. Spero che questa storia sia utile: per i clienti nell’avere una maggiore capacità critica verso il coach-guru del momento e per i coach affinché evitino di cedere alla tentazione di cercare un facile successo a spese dei clienti meno esperti.
Un articolo di Pier Paolo Colasanti
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