I limiti dell’apprendimento del leader: affrontare le sfide adattive
Viene spesso richiesto il nostro supporto per il design di programmi di sviluppo di competenze o di high-performing team a seguito di indagini sulla soddisfazione dei dipendenti o altri tipi di diagnostici organizzativi. Quando l’azienda non è soddisfatta dei risultati e vuole impegnarsi a migliorare la sua performance, una delle soluzioni più comunemente adottate è il “fare di più”: offrire più training e programmi di formazione o creare più sistemi e processi.
Quello che le organizzazioni spesso non riescono a discernere è la differenza tra le sfide “tecniche” e le sfide “adattive“.
Come descrive il Professor Ronald Heifezt, della Harvard University, le sfide tecniche sono quelle il cui insieme di competenze e abilità necessarie per avere successo sono già esistenti, anche se non ancora note, e giacciono nello stesso paradigma e nella stessa mentalità presenti nel momento attuale. Le sfide adattive richiedono che le persone sviluppino tutta una nuova serie di mindset, nuovi valori e modi di fare business. Le sfide adattive hanno a che vedere con la trasformazione personale e collettiva, con la messa in discussione delle supposizioni che sottendono la cultura esistente e con la loro ricontestualizzazione. Il problema è che le aziende cercano soluzioni tecniche per affrontare sfide adattive, e questo non funziona mai.
La pressione adattiva in biologia accade quando la risposta all’ambiente che ha esito positivo viene dal di fuori delle possibilità e delle capacità attuali dell’organismo. Questo significa che l’organismo deve osservare i suoi processi e discernere ciò che è ancora funzionante, ciò che deve essere abbandonato e cosa deve essere trasformato per avere successo in un ambiente che cambia. Questo è ciò che una organizzazione deve fare quando le condizioni ambientali cambiano o quando le strategie già testate non funzionano più.
Le sfide adattive non possono essere affrontate con un approccio “more of the same” (più formazione, più sistemi, più riunioni, più pressione, ecc.). Ciò che serve ai leader per raggiungere il successo è intraprendere un percorso di auto-scoperta e di sviluppo che permetta loro di subire una trasformazione personale e collettiva e di essere a proprio agio con l’incertezza di esplorare nuovi territori.
Nei nostri programmi di trasformazione supportiamo i manager a diventare leader pronti all’adattamento. Questo viaggio include tre passaggi:
- Osservazione: i leader devono guardare ciò che sta realmente accadendo nell’ambiente e tra i dipendenti, ciò che sta realmente accadendo nel sistema, quale cultura organizzativa si e’ sviluppata, il loro ruolo in questa cultura. Il Prof. Heifetz parla di “salire sul balcone” di una situazione e osservare da quel punto di vista superiore.
- Consapevolezza: i leader devono prendere coscienza di e familiarizzare con i processi personali e collettivi di costruzione del significato alla base dei risultati indesiderati, e con il modo in cui questi processi basati sulla paura e il bisogno di sopravvivenza di ogni essere umano tendono a reiterare vecchi schemi radicati e a sabotare il cambiamento desiderato.
- Mettere in discussione i propri mindset: I leader devono sviluppare la capacità di trasformare ciò che è soggetto ad essi (le loro emozioni, modelli basati sulla paura, l’ideologia, le strategie) in oggetto al fine di mettere in discussione il modo in cui formano il significato e l’interpretazione di ciò che succede dentro e fuori di essi. In altre parole, come il professore di Harvard e mio collega, Robert Kegan puntualizza, qualcosa di cui non siamo consapevoli oggi (perché immerso nel e identificato con il nostro mondo soggettivo) diventa successivamente a noi consapevole oggettivamente. E quando qualcosa è oggetto rispetto a noi possiamo osservarlo, considerarlo esterno alla nostra esperienza, assumerci la responsabilità per esso, e quindi trasformarlo, perché non siamo suoi prigionieri.
Generare nuove mentalità e comportamenti
Padroneggiare il processo appena descritto consente ai leader di liberarsi dai vecchi schemi mentali e dai modelli di percezione limitanti e creare lo spazio per un nuovo repertorio di comportamenti e competenze più evoluti ed efficaci per affrontare le sfide adattive.
Oggi viviamo in un mondo caratterizzato da rapidi mutamenti, processi accelerati di scoperte scientifiche e tecnologiche e da un livello senza precedenti di competitività. Queste sono tutte sfide adattive e richiedono una maggiore capacità di innovazione, autogestione, responsabilità personale e auto-direzione.
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