ICF (International Coach Federation) ha definito la Supervisione come “l’interazione che si crea quando un coach porta periodicamente le proprie esperienze lavorative da un Coach Supervisore impegnandosi in un dialogo riflessivo e in un apprendimento collaborativo per ottenere sviluppo e benefici per il coach e per i suoi clienti.” La pratica della Supervisione si sta diffondendo nel Coaching come in molte altre professioni. A tutto vantaggio del coach, dei suoi clienti e dell’integrità della professione.
Supervision ICF e Coaching: quali obiettivi raggiungere?
Abbiamo più volte parlato del valore che ha, per un coach professionista, essere costantemente impegnato nel proprio percorso di sviluppo personale e professionale. Utilizzare al meglio le proprie risorse, riflettere sulla propria pratica, ricevere feedback sul proprio lavoro, esplorare le aree personali che hanno un effetto nella professione, confrontarsi sui propri confini e sulle questioni etiche. Sono tanti gli obiettivi su cui un coach può lavorare attraverso la Supervisione.
Mentor Coaching vs. Supervisione (Coaching Supervision)
Attualmente ICF definisce il Mentor Coaching come “coaching sullo sviluppo del coaching”, piuttosto che pratica riflessiva, coaching per lo sviluppo personale o del proprio business, anche se questi aspetti possono emergere nel corso del Mentor Coaching.
Il Mentor coaching si focalizza soprattutto sullo sviluppo delle competenze di coaching, in particolar modo nel contesto dello sviluppo iniziale.
La Supervisione offre al coach opportunità più ampie e ricche di supporto e sviluppo. Nella Supervisione, il coach è invitato a focalizzarsi soprattutto su che cosa sta accadendo nel suo processo e in che misura i temi personali possono avere un effetto nella propria professione.
Molti aspetti del Mentor Coaching posso essere inclusi nella Supervisione, che però può e deve includere molti più aspetti che un esperto Supervisore è capace di riconoscere e affrontare.
Il valore della Supervisione per il Coach:
- Contesto personalizzato di crescita personale e professionale
- Contesto in cui portare questioni etiche
- Contesto in cui portare incertezze e vulnerabilità personali
- Contesto in cui portare temi legati ai confini personali
- Ridurre il rischio di questioni etiche riduce il rischio per il coach e per i suoi clienti
- Opportunità di cogliere la meta-visione e la visione più ampia dei propri clienti, competenze e pratica.
Fonte: www.coachfederation.org